01MADA

Progettiamo e realizziamo filtri per spirometria con diverse caratteristiche, per soddisfare le esigenze di ogni cliente

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02QUALITÀ

La prima prerogativa nello sviluppo e nella produzione, dei nostri filtri ed accessori per test di funzionalità respiratoria, è la qualità

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03MADE IN ITALY

Tutti i nostri prodotti sono realizzati, dalla progettazione alla produzione, in Italia con materie prime di grande pregio

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04PRODOTTI

I nostri filtri per test di funzionalità respiratoria sono progettati e prodotti per garantire massima efficienza e qualità

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I numeri non mentonoCOSA CI RENDE SPECIALI?

La prima prerogativa dei nostri filtri è: la qualità.

Abbiamo test fatti dai più importanti laboratori scientifici al mondo e i risultati ottenuti attestano al massimo livello la validità della nostra ricerca e quindi la migliore qualità a livello mondiale dei filtri MADA.

36Dipendenti
23Anni di esperienza
40Paesi nel mondo
5Linee prodotto complete
Efficienza di Filtrazione e Resistenza al Flusso

La più alta Efficienza di Filtrazione, testata ad un flusso di 750 l/m e la più bassa Resistenza al Flusso, testata a Velocità di flusso di 14 l/s.

Stabilità della membrana “invecchiata”

Tutti i filtri MADA hanno, come confermano i test, materiale stabile fino alla scadenza del filtro, dichiarata sulla confezione.

Forma del boccaglio e peso del filtro comfort

La forma del boccaglio è molto confortevole per il paziente  per  dimensione, forma anatomica  e  “presa tra i denti” ed il filtro è abbastanza leggero per evitare problemi di “tenuta” al paziente.

Adattatori per ogni spirometro

Nella gamma di prodotti MADA sono presenti più di  30  adattatori  che soddisfano l’esigenza di connettere il  100% degli spirometri esistenti.

Confezionamento

Il confezionamento di tutti i prodotti è chiaro, leggibile e sicuro.  Studiato per consentire di risalire ad una sicura identificazione e rintracciabilità.

Made in Italy

Tutti i prodotti sono fabbricati in ITALIA e  non  in uno dei tanti paesi stranieri che notoriamente non danno garanzia di qualità

Chi siamo

Oggi possiamo affermare che siamo l’azienda italiana leader nel settore dei Filtri per test di funzionalità respiratoria.

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A chi ci rivolgiamo?

A tutti gli ospedali che utilizzano apparecchi per test di funzionalità respiratoria ed alle Aziende che trattano dispositivi medici di consumo

Contatti

GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI

27Nov
Occhio al cuore!

Ogni anno in Italia si registrano 60 mila arresti cardiaci. Solo nel 58% dei casi, però, chi assiste...

17Set
Verso l’MDR

Stiamo lavorando sulla transizione verso il nuovo regolamento europeo sui dispositivi medici (MDR)....

28Apr
Nuova sede

Novità in arrivo! Ci stiamo facendo grandi! MADA si è trasferita da poco in una nuova sede, a Segrat...

DA SAPERE

  1. 1
    Test di qualità

    CAMR (U.K.) e NELSON Laboratories (U.S.A.) hanno certificato la migliore qualità a livello mondiale dei filtri MADA

  2. 2
    Certificazioni

    Siamo un’azienda certificata dall’Istituto Superiore di Sanità Classe lla – CE 0373 e UNI EN ISO 13485:2021

  3. 3
    Competitività

    L’efficientamento totale della nostra catena produttiva ci consente di garantire prezzi altamente competitivi

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    Pneumologia e Spirometria: breve storia

    Le malattie respiratorie sono la terza causa di morte

    All’inizio dell’epoca romana, erano ancora i medici greci i veri protagonisti del progresso nella medicina, nelle opere, nell’insegnamento e nella pratica professionale.

    I problemi che riguardano la Pneumologia furono affrontati nel secondo secolo, dopo Cristo, da Galeno  (138-200), che fu il più grande medico dell’antichità dopo Ippocrate. Egli considerava Ippocrate, non solo un grandissimo maestro, ma quasi un Dio; Galeno condivise con Ippocrate la forza guaritrice della natura  ed altri concetti. Galeno innestò la teoria umorale ippocratica sulla fisica aristotelica. Studiò e commentò le opere del “Corpus Ippocraticum” e Giuramento di Ippocrate.

    Galeno era originario di  Pergamo, in Asia minore, dove esisteva il famoso tempio di Asclepio, nacque in un’atmosfera greca e nella tradizione della medicina, nel  160 si trasferì a Roma ed ebbe successo poiché i medici romani erano incompetenti e lui, invece, suggeriva terapie corrette. Nel 164  scoppiò la peste e tornò a Pergamo. Ma tale era la sua fama che l’imperatore Marco Aurelio lo rivolle a Roma come medico, perché curasse anche la salute di suo figlio Commodo in tenera età. Tornò a Pergamo nel 193 e vi rimase fino alla morte avvenuta nel 200.

    Galeno elaborò uno schema di processi vitali strutturato su verità biologiche  e  in parte su congetture incoerenti. Questo sistema fisiologico ha dominato incontrastato fino al Medioevo. Immaginava che il corpo umano fosse dominato da  tre organi:  fegato, cuore, cervello. Questi organi sono, per Galeno, la sede e i centri di diffusione del “pneuma”.

    Galeno per primo tentò di misurare i volumi respiratori. Per farlo si avvalse di un ragazzo al quale fu richiesto di respirare all’interno di una vescica di animale.

    Pertanto, secondo Galeno, il cuore è il centro del calore. L’aria della respirazione polmonare alimenta il calore e lo mantiene in una corretta combustione. Se l’aria eccede, la combustione aumenta e il calore diventa febbre; se invece l’aria è scarsa, il calore diminuisce, si spegne e la vita finisce.

    Se Galeno avesse avuto le possibilità  “dissettorie”  di cui godettero gli anatomisti del Rinascimento, la sua sarebbe stata una anatomia tecnicamente perfetta. Egli visse in un’epoca in cui una legislazione “ottusa” vietava non solo di fare dissezioni ma perfino di attardarsi ad osservare un cadavere che, casualmente, fosse stato trovato. Pertanto si dovette accontentare di dissezionare animali.

    La storia di questa disciplina (pneumologia) cominciò con la scoperta della circolazione sanguigna polmonare. Anticamente Galeno aveva teorizzato che il sangue raggiungesse la parte sinistra del cuore passando attraverso piccoli pori e subisse poi il processo di ossigenazione.  Tuttavia la scoperta del circolo sanguigno polmonare ci fu grazie all’anatomista fisiologo  Ibn Al-Nafis (1210-1288) che nel 13°secolo  descrisse per la prima volta il circolo del sangue attraverso l’arteria polmonare, la sua ossigenazione una volta  raggiunti i polmoni, ed il ritorno fino al cuore per essere distribuito a tutti i tessuti dell’organismo.

    Tuttavia la specialità medica venne riconosciuta solamente nel  XX° secolo da: William Welch (1850-1934) esperto in batteriologia con attenzione ai problemi del respiro e da  William Osler (1849-1919)  uno dei padri della medicina moderna.  Essi sono considerati i pionieri della specialità.

    Per secoli lo “ipse dixit” di Galeno ha dominato la mente degli studiosi che non osarono mai contraddire totalmente la sua dottrina.

    Il primo a contraddire Galeno attraverso l’osservazione anatomica fu Mondino de’ Luzzi (1270-1326) Università di Bologna. Poi non lo fece nessuno fino a Galileo Galilei (1564-1642) che lo contestò con il metodo scientifico.

    Prima di Harvey altri medici italiani misero in dubbio l’idea che la produzione del sangue avvenisse a livello del fegato e che il sangue scorresse solo nelle vene, mancavano però pubblicazioni scientifiche che fece William Harvey  (1578-1657) nel 1628  Università di Padova, insegna il metodo sperimentale, scoperta importante nella storia della Medicina.

    Si deve arrivare a Lavoisier  (1743-1794)  ed al suo lavoro “Premiere mémoire sur la respiration des animaux” perché si arrivi a coniare il termine Spirometria.

    La svolta si ha con John Hutchinson (1811-1860), nel 1844 che inventò lo spirometro, a campana calibrata e coniò il termine di Capacità vitale. John Hutchinson calcolò i primi valori teorici di capacità vitale e dimostrò che una riduzione della capacità vitale poteva indicare una malattia polmonare.

    La più vecchia misura di volumi polmonari è attribuita al fisico, fisiologo, matematico e astronomo  Giovanni Alfonso Borelli  (1608-1679)  e a  Marcello Malpighi  (1628-1694) che ha utilizzato il microscopio di  Galileo nel 1661,  fu la prima segnalazione della barriera alveolo-capillare.

    Poi seguirono:                                                                             

    • Stephen Hales  (1677-1761)  fu colui che per primo misurò la pressione arteriosa.
    • Daniel  Bernouilli  (1700-1782)  ideò un razionale metodo per misurare l’aria espirata (basato sulla dinamica dei flussi).
    • Humphrey Davy  (1778-1829)  stimò la capacità vitale ed il volume residuo.
    • 1866  Salter  aggiunge allo spirometro un chimografo per registrare anche il tempo.
    • 1904  Tissot  introduce lo spirometro a circuito chiuso.
    • 1915  Marie Krogh, pubblica il resoconto dei suoi studi sulla capacità di diffusione del monossido di carbonio in respiro singolo.
    • 1920  Knipping  e  Brauer  introducono l’ergospirometria
    • 1925  Fleisch  mette a punto il  Pneumotacografo per misurare i flussi istantanei.

    Nel  1947  è con  Tiffenau e Pinelli  che la misura dei volumi polmonari fa un passo avanti. Nel  1954  a  Parigi  la  CPUE  fu rimpiazzata da  VEMS = volume expiratoire maximum (maximal)  seconde.  Nel 1955  in  Lussemburgo il termine  VEMS  fu accettato.

    Ultime acquisizioni scientifiche:       

    • 1955  DuBois  e  Comroe  introducono anche per l’uomo la pletismografia corporea.
    • 1956  la British Thoracic Society coniò il termine  FEV1 = forced expiratory volume  1 sec.
    • 1958  Hyatt  e  Fry  propongono la rappresentazione delle curve/flusso volume della espirazione forzata. Nel  1959  Wright  e  McKerrow  introducono il peak-flow meter.

    Nel marzo del 1989 viene presentato il   primo  Filtro per Spirometria da Pall Corporation.